Ciao, Michele!

Piangiamo con i tuoi cari
la tua immatura scomparsa.
Grazie per il tempo
ed il lavoro che per anni
hai condiviso con noi.



 

Ti ricorderemo sempre
con immutato affetto
ed infinita gratitudine.
Gli  amici
della Corte dei Rossi

E’, per me, questo, un momento irreale. Sono, per tutti noi, giorni irreali.

Avevo visto Michele in Rocca meno di due mesi fa, il 23 maggio, e poi ancora il sabato del Palio. Ci eravamo dato appuntamento per il 27 giugno, ma non aveva garantito di esserci. Sapevo dei suoi molteplici impegni e non mi preoccupava più di tanto la sua assenza. Dopo alcuni giorni apprendevamo la notizia del ricovero in ospedale e della tremenda malattia.

Michele è stato per molti di noi, per tutti noi, un amico, un fratello, un figlio con il quale confrontarsi e dialogare non solo di arte e di storia, ma soprattutto di vita. Quella vita, e adesso ce ne rendiamo conto, che lui sentiva trascorrere veloce e che, per questo, ha vissuto intensa, riempiendola di contenuti veri ed incancellabili.

L’avevo conosciuto che era ancora un ragazzo, inizialmente senza sapere chi fosse, quando ancora andava a scuola, e lo sentivo discutere animatamente, durante i viaggi in autobus, con i suoi compagni di scuola, con i suoi coetanei, lo sentivo portare avanti temi ed argomenti non propri di un ragazzo di quindici anni, soprattutto negli ambiti artistici e musicali, nei quali stava acquisendo, con uno studio metodico quanto personalizzato, una formazione poliedrica e completa.

La sua partecipazione alla nostra attività della Corte dei Rossi è stata immediata e spontanea sin dall’inizio, lui stesso co-fondatore della nostra associazione quando ci siamo ufficialmente costituiti nel 1999.

Era un piacere per tutti, in particolare per me, seguire le sue illustrazioni della Rocca, sempre alla ricerca delle motivazioni, delle spiegazioni per un impianto tanto magniloquente. E, insieme, abbiamo pure trovato qualche argomentazione plausibile. Da qualche tempo, addirittura, quando c’era la possibilità, anche nella scorsa primavera, in febbraio, in marzo, in maggio avevo condotto con lui le visite, insieme, a quattro mani, dialogando insieme, lui egregiamente degli aspetti artistici, io malamente dei risvolti storici… un guadagno culturale, per i visitatori, soprattutto un arricchimento formativo per me, che non dimenticherò mai. E, perché non scordassi alcune sue profonde convinzioni, mi aveva passato un paio di paginette di appunti, manoscritte alla sua maniera. Appunti sui canoni artistici di Prospero Fontana, ironia della sorte, il pittore più longevo del Cinquecento. Li conserverò gelosamente… Ma sono tanti gli aneddoti che potrebbero raccontare la vita di Michele, come quando tenne testa, e gagliardamente, perfino al grande critico Vittorio Sgarbi, da lui accompagnato in visita nelle Rocche della Bassa.

Michele ha anche sempre presentato, con ineguagliabile competenza, i concerti benefici degli Amici del Cuore.

E’ questo il nostro ultimo saluto a Michele, qui in terra, un arrivederci negli ampi e pittoreschi saloni del cielo, che Iddio gli ha dischiuso e che lui intanto avrà modo di studiare per illustrarceli una volta che ci ritroveremo, se mai ne saremo degni, lassù.

Qui, adesso, non ci resta che condividere il grande dolore di mamma Rita, di papà Mario, di tutti i suoi cari.

Grazie, Michele, per il lavoro che per anni hai voluto condividere con noi. Grazie per i momenti felici che ci hai regalato, togliendoli alla tua breve esistenza.

Ti ricorderemo sempre con immutato affetto ed infinita gratitudine.

Qui, in terra, Michele, hai condotto con grande onore e passione la tua opera, la tua missione. Ed il giusto e doveroso omaggio te lo esprimiamo, come al termine di ogni rappresentazione in Rocca, stavolta solo per Te, convinti, tuttavia, che non sarà l’ultima volta…

Non un addio, ma un arrivederci. Un semplice ciao, da tutti noi!  Ciao, Michele!

Pier Luigi Poldi Allaj
 

 



 

Testimonianze

 

Purtroppo non sono potuta esserci, ma ho pensato a lui in questi giorni e quando le campane hanno suonato tristemente per salutarlo... e ho pensato a lui di soli due anni più vecchio di me
e di tutto quello che può esserci intorno e nella mente di un giovane ... sono molto triste per tutto questo...voglio sperare che ci sia un perchè... la nostra esistenza attaccata ad un filo di lana, anche Michele c'insegna a non avere rimpianti..ad amare e a credere fortemente in quello che ci piace e in quello che amiamo per tutto il tempo che ci è possibile farlo.
So che lo ricorderete e lo porterete nel cuore ogni volta che sosterrete, recupererete o racconterete dell'arte, di un castello, di un affresco... di una bella storia che deve rimanere viva.

Silvia Parizzi
 

***

 

Anche se le parole in certi momenti servono a poco,
siamo vicini per la perdita dello stimato Michele
e porgiamo le nostre sentite condoglianze.

Roberto e Carla Savi

 

***

 

Tempo fa ho avuto la fortuna di partecipare ad una visita serale della
rocca "condotta" da Pier Luigi per la parte storica e da Michele per
quella artistica. Ricordo che Pier Luigi mi disse, prima di iniziare la
visita: "Stasera abbiamo una guida d'eccezione" . E infatti di Michele ho
ancora un ricordo vivissimo, così come ho in mente la sua preparazione,
la serietà e la simpatia.
Se in me un solo incontro ha lasciato queste tracce, immagino quanto
resterà di lui nel ricordo di tutti.
Non essere passati invano forse aiuta a capire un po' di più il senso di
questa vita, che sfugge spesso prima che si possano dire tutte le parole
che si vorrebbero.
Sono vicina agli amici di San Secondo.

Laura Malinverni
 

***

 

Bene ha colto e scritto Laura: "...questa vita, che sfugge spesso prima che si possano dire tutte le parole che si vorrebbero.. ."
Desidero anch'io lasciare un piccolo ricordo, il mio ricordo, di Michele. Che è anche il primo che ho di lui.
Era venuto a Torrechiara, saranno almeno una decina d'anni fa, credo fosse agli inizi della sua attività di guida. Ci siamo sulle prime "attaccati". Il tema: la pretesa superiorità, in termini di bellezza e completezza, che ciascuno asseriva a proposito del "suo" castello. Ma la disputa è durata poco: abbiamo convenuto che quando si ama qualcosa (o qualcuno) è inevitabile essere un po' (tanto) di parte.
Da allora, ogni volta che ci si incrociava, anche da lontano, non è mai mancato l'ampio gesto della sua mano alzata in segno di saluto e l'altrettanto immancabile "ciao, carissima!! Una persona che univa competenza e cortesia da uomo d'altri tempi.
Mi fermerò a Carzeto a lasciare un fiore, nel portarne a mio padre a Busseto.

Alessandra Mordacci.
 

***

 

Siamo rimasti sorpresi e rattristati nell’apprendere della scomparsa di Michele Moretti. In varie occasioni, durante le nostre visite di lavoro e di svago, avevamo avuto modo di apprezzarne le qualità umane, la passione per la storia e per l’arte, l’amore per San Secondo.
In questo momento così doloroso, siamo idealmente vicini a tutti gli amici della Corte dei Rossi.

Mariantonietta Acocella e William Spaggiari

 

***

 

Di Michele mi ha sempre colpito, oltre alla evidentissima e profonda cultura,
quell'umanità e quella straordinaria bontà che lo hanno sempre ampiamente
contraddistinto. Sono valori rari da incontrare, specie al giorno d'oggi, in
questa società che va sempre di fretta e che ha elementi di superficialità e di
egoismo davvero preoccupanti.
Michele era davvero il volto angelico di una vera e straordinaria bontà, nata
a cresciuta intorno ad un grande punto saldo che si chiama semplicità.
In ogni occasione di incontro il suo esordio era sempre quello: "Ciao
Carissimo! Come va?". Non era un "come va" detto casualmente; non era un "come
va" detto per abitudine; non era un "come va" detto per circostanza. Era un
come va detto, sempre, col sorriso da parte di chi in ogni frangente si
preoccupava esclusivamente degli altri, del loro benessere, della loro
felicità, della loro salute senza dare alcun peso alla propria persona. Così
come il "carissimo" non era una parola di circostanza o di abitudine: a tutte
le persone che, in qualsiasi modo, incontrava sul suo cammino dava una
importanza straordinaria e tutte erano care e speciali ai suoi occhi.
Penso sinceramente che nessuno sia mai riuscito a discutere o a litigare con
lui: perchè Michele non permetteva di arrivare a questo ed era il primo a
tendere la mano ed a cercare un "ponte" col suo disarmante sorriso.
Benissimo ha fatto don Nando quando ha ripetutamente evidenziato quanto a
Michele piacesse la bellezza, in ogni sua forma. E sono assolutamente convinto
del fatto che ora sia di fronte alla Bellezza Suprema, quella del Paradiso.
Penso che questa volta sarà stato il Signore a dirgli "Ciao Carissimo, come
va?" e Michele è ora, felice, nel Suo abbraccio paterno. E se un giorno potremo
meritarci il Paradiso, avremo in Michele una validissima e sicura guida verso i
Tesori del Cielo.
Oggi, scorrendo le foto che ancora dovevo scaricare dalla macchina
fotografica, ne ho notato una riguardante l'ultimo Palio delle Contrade, con
Michele, sempre in piedi, accanto ai suoi amici della Corte dei Rossi. Non è
una bella foto, è un po' mossa perchè fatta senza flash ma credo che resterà
fra le più significative essendo una delle ultime. Penso sia bello che tutti
possano, se lo vorranno, conservarla o farme comunque l'uso che crederanno.
Anche io sarò fra quelli che, quando passeranno dal cimitero di Carzeto,
avranno un ottimo motivo per fermarsi.... .

Paolo Panni

 

 

***

 

Rispondo ora perchè di carattere ho bisogno sempre di qualche giorno per rielaborare la perdita di una persona cara. Lavorando nel castello tanto amato da Michele, non c'è momento che non pensi a lui ... alzo lo sguardo e vedo la locandina della Corte dei Rossi e penso....quanta dedizione e passione rara per un ragazzo della suà età; faccio la visita guidata e mi appare Michele che con la sua consueta eleganza, signorilità e grande competenza illustra la sua Rocca; penso alle nostre chiaccherate, spesso di carattere storico-artistico, ma soprattutto penso ai genitori, persone straordinarie che con grande dignità sopporteranno per tutta la vità questo immenso dolore e penso al segno forte ed indelebile che Michele ha lasciato nella sua, seppur breve esisetenza e questa per me è l'unica consolazione.
Ciao Michele e grazie

Carlotta Torelli
 

***

 

Michele era un giovane colto e molto preparato. Mi è stato vicino, con molta premura,
quando mi sono recato in visita agli affreschi della Rocca dei Rossi di San Secondo.
Era molto più giovane di me e fa tristezza pensare che si possa morire
quando ancora si ha tanto da dire, da fare e da vedere.
Questo evento luttuoso rende malinconica anche la memoria di San Secondo,
paese a cui ogni tanto penso.

Vittorio Sgarbi
 

***

 Io e Michele ci conoscevamo da tanti anni.Ci eravamo conosciuti frequentando la scuola elementare e poi le medie insieme.Tanti sono i ricordi che ho la fortuna di possedere di questo ragazzo che non amava solamente conoscere e leggere ma trasmetteva generosamente il suo sapere.Era fatto così Michele.Questa sua voglia di trasmettere,confrontarsi è stata un'autentica ricchezza per me,perchè nel corso degli anni mi ha permesso di appassionarmi e indagare le cose che lui mi raccontava.
La presenza di Michele era qualcosa di rassicurante,di certo;era una persona estremamente affidabile e disponibile.Una volta ero andata a Fontanellato per seguire una sua visita guidata alla Rocca,perchè pochi giorni dopo avrei iniziato a fare servizio al castello:Michele aveva fatto una visita più lunga del solito proprio per permettermi di sapere tutto ciò che era possibile.Se io penso a Michele però non posso che sorridere e non posso farlo che con gioia,pensando al suo modo cordiale di salutare,alla sua simpatia,alle sue battute.Ciao Michele carissimo!

Elena Bini
 

***

 

Non ci sono parole per descrivere quello che è successo a Micheòe:
l'unica spiegazione è che il buon Dio avesse bisogno
di un raffinato interlocutore per presentare le meraviglie del Paradiso.

Federica Berto

 

...ultima lettera a un Amico...

Te ne sei andato senza dirci nulla…. ho pensato e ripensato alla tua e nostra vita.

Il mio cuore attanagliato da unna morsa di dolore, da infinita rabbia….
mai ti ho rimproverato di avere condotto una vita troppo semplice… troppo umile…. ma come posso criticare la tua semplicità? La tua umiltà? Il tuo con conoscere l’ambizione, la vanità?... come posso criticarti per avere dedicato la tua vita solo alla tua grande passione…“l’Arte”… Tu non prendevi posizioni… non giudicavi…
non commentavi… tutto questo io lo vedevo…. Tutto questo lo apprezzavo….
Ma non te l’ho mai detto… Maledizione!

Te ne sei andato nella massima riservatezza.
Creando solo quel poco “disturbo” inevitabile… con infinita rabbia, ho trascorso quella indimenticabile mattina, pensando che forse era una giornata di mezza estate troppo bella per essere “sprecata” per una visita ad un caro fraterno amico,
morto improvvisamente, per un conforto familiare.

Sei stato sepolto nella massima semplicità. Come Tu certamente hai desiderato.
Una funzione funebre semplice, toccante e discreta… come discreto e vero eri Tu… Io ero lì con il nodo in gola... e con la fierezza e l’onore di esserti eterno amico…
Tutto quella mattina mi è sembrato essere stato diretto da te.

Per molti amici e non solo, quella mattina non è stata “sprecata” per farti visita.

Sei stato ricordato magnificamente….
Avremmo forse programmato nuove cose insieme. Io avevo già qualche progetto.
Sapevi che proprio per merito tuo avevo già realizzato un mio desiderio.
Ed ora sento un grande vuoto attorno a me. Accompagnato da un immenso dolore. Sentivo che eri importante per tutti noi. Per me in particolare.
Ma non te l’ho mai detto. Maledizione!

Ciao Michele. Il tempo di questa vita penosa, passeggera e, soprattutto maledettamente ingiusta, vola.
Presto riprenderemo a ridere in altro luogo. In un’altra vita.
In un’altra dimensione.
E così potrò dirti tutte le cose che non ti ho detto.

Grazie per tutto quello che mi hai dato.
Mi manchi tanto!!!

Diego Borettini
 

 


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