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Nel segno del Giglio Nello storico giardino della Reggia di Colorno sono previsti tre giorni di trionfi per fiori e piante. Ecco il “Giardinorto”, un luogo delle meraviglie dove peperoni piccanti e basilico colorato, pomodori dalle più diverse forme e sfumature, melanzane dolci e amare, cucurbitacee, cavolfiori multicolori, insalate variopinte escono dal confinato spazio dell’orto per invadere il giardino (e le nostre tavole). Lina, cuoca straordinaria, venerdì, sabato e domenica, offrirà ai visitatori le sue ricette, proponendo manicaretti e piatti veloci dove trovano posto sia le tradizionali verdure sia le specie a torto considerate solo come fiori e quindi confinate anch’esse nel “bello” ma non nel “buono”, categoria alla quale avrebbero invece pieno diritto ad appartenere. Una nuova cultura verde, anzi multicolore, che verrà proposta anche ai bambini. Per loro gli organizzatori hanno messo in cantiere “Nel segno del Giglio Junior”, laboratori sul verde attraverso i quali i più piccoli saranno avvicinati alla conoscenza ma anche alla coltivazione di piccole piante che poi si porteranno a casa. Altri laboratori didattici (questi ultimi a pagamento, al costo di 6,00 euro) saranno rivolti ai ragazzi dagli 8 ai 13 anni e verteranno su tre precisi argomenti: gli erbari, le sculture verdi e “Vivere in Reggia: gli ambienti ed il giardino”. Non mancheranno poi mostre come quella che si inaugura il 28 aprile dedicata a “Le figure del lavoro”, con opere dalla Collezione Ferrarini – Nicoli (in collaborazione con il comune di Traversetolo). Confermato anche il tradizionale appuntamento con la musica del Settecento in San Liborio (domenica, ore 18.00). I percorsi verde-azzurri del Parco delle Cinque Terre saranno quest’anno gli ospiti dei Parchi Regionali della Provincia di Parma. Esperti, nell’apposito corner della grande Mostra, consiglieranno i più bei itinerari, le suggestioni sia dei parchi del territorio parmense che del parco ligure e offriranno l’opportunità di portarsi a casa i prodotti agricoli tipici di quest’ultimo, dai celebri vini all’olio alle marmellate di limoni. Dal Parco e dalla Reggia la Mostra si espanderà versi i Parchi Regionali e i giardini e castelli del Ducato di Parma e Piacenza, con facilitazioni per coloro che presenteranno il biglietto di ingresso a “Nel segno del Giglio”. Infine in bicicletta, muniti del “Cestino delle idee”, si potrà percorrere un itinerario di una cinquantina di chilometri tra giardini, parchi e poderi nel circondario di Colorno. Info Il Castello di Gropparello e il Parco delle Fiabe Su di un picco roccioso di origine vulcanica che si affaccia su un orrido di grande interesse geologico e paesaggistico, percorso dal torrente Vezzeno, sorge il Castello di Gropparello, la cui storia si intreccia con l'antica colonizzazione romana, quale difesa della strada che conduceva a Veleja, e le più "moderne" vicende di Carlo Magno. Tra scorci panoramici stupendi, si trova immerso in una vasta zona di boschi e prati, diventata il Parco delle Fiabe, il primo parco emotivo in Italia, ideato e gestito dalla famiglia Gibelli. Un luogo, il Parco delle Fiabe, dove tutti, ma soprattutto i bambini, vestiti con costumi medievali e accompagnati da qualche valoroso cavaliere, potranno entrare e vivere fantastiche avventure, esplorare il bosco, di tanto in tanto attraversato da viandanti e sempre abitato da streghe, orchi, elfi, druidi e fate che incautamente spesso lasciano tracce del loro passaggio. I più fortunati potranno incontrare Besgan, il folletto dell’uva nera, amico di tutti i bambini e custode del Parco. Per le molteplici attività didattiche è meta di un gran numero di scolaresche e centri estivi: le giornate fantasy, le drammatizzazioni, l’assalto al castello e le visite guidate si diversificano in relazione all’età dei partecipanti. Nel corso dell’anno vengono organizzati particolari eventi: Mercato medioevale (13 maggio), Sposalizio a Corte (3 giugno), Festa del Grano (1 luglio), Festa dell’Uva (2/9/16/23/30 settembre), Alla tavola dei Re (14 ottobre), Merlino Signore dell’Immortalità (4/11/18 novembre). Suggestiva è la Taverna del Castello, nella Masseria, luogo di ristoro dove gustare le prelibatezze preparate da Amelia dell’Amorosa o partecipare ad un banchetto medievale: un percorso gustativo che coinvolgerà i sensi e che permetterà di rimuovere dalla mente i settecento anni che separano dall’uomo del medioevo. Prima di lasciare il Castello è possibile acquistare nella Piccola Bottega prodotti tipici del Piacentino (in particolare vini doc dei Viticoltori Arquatesi), articoli di legatoria, monili ispirati all’arte celtica, progetti editoriali e musicali legati alla storia del luogo. Info Appuntamenti da non perdere
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