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Tris di Ricordanze nelle Terre Verdiane Tocca alle Terre Verdiane ospitare un altro tris di Ricordanze, nelle prossime due settimane.
Sabato 20 ottobre, a partire dalle ore 20, in Rocca a San
Secondo, nella Sala delle Gesta Arrivano i Rossi! Come ai
tempi rinascimentali, la serata che in epoca moderna ormai si ripete dal
1999, prevede, oltre alla animazione curata dalla Corte dei Rossi, la
partecipazione diretta degli intervenuti, con l’elezione degli
ambasciatori rossiani, un cavaliere ed una dama, che si disputeranno
l’ambito titolo, la fascia, ed un posto al fianco del conte Piermaria e
della contessa Camilla Gonzaga, in un coinvolgente gioco di ruolo. La
cena sarà servita alle ore 20 dallo chef Cristiano Ghiretti del
Ristorante Mezzadri di Paroletta. All'arrivo, trionfo di frutta
fresca e nettare d'uva. Seguiranno rossi crudi della dispensa di corte
con la spalla di San Secondo con salsa in agrodolce a farla da regina. E
poi i tortelli d'erba verde acconciati al burro fuso e salvia e il
fagottino al radicchio rosso e salsa zabaione al parmigiano. Per secondi
le quaglie rostite in alabarda e pomi da terra al forno al profumo di
rosmarino e il cinghiale selvatico con polenta fumante. Alla fine della
cena la torta dei Rossi ed i distillati di corte. Accompagneranno le
portate i vini: Malvasia D.O.C. dei Colli di Parma, Lambrusco I.G.T.
della Bassa, Fortana I.G.T. di Pavarara. Perentorio è l’invito del
menestrello: "Tu vedrai ne la magion dorata danzar donzelli,
armeggiar cavalieri, cercar dei Rossi per ogni contrada, per piazze, per
giardini e per verzieri; poi di gran folla a quel sontuoso desco
ragugnata, loderà di ciascun le imprese ed i mestieri. A portate ed a
calici preziosi ne la Rocca faransi grandi feste, ai Rossi alle donzelle
e alla fortuna, e l'ore non trascorran troppo leste, ché di doman non
v'è certezza alcuna, né di ieri le ansie sien moleste”. I colori dell'autunno nei castelli piacentini Ecco una due-giorni tutta piacentina, ricca di storia, tradizioni, arte del viver bene e tanti colori autunnali. Si parte dal Parco del castello di Grazzano Visconti che circonda con i suoi 150mila metri quadrati di estensione il Castello di fine ‘300. Ideato e realizzato ad inizio ‘900 dal Duca Giuseppe Visconti di Modrone, rappresenta un esempio di stile eclettico, con elementi del giardino all’italiana, alla francese e del parco all’inglese. Molti altri gli elementi del percorso interessanti, tra i quali il labirinto, la casetta dei giochi (costruita per le figlie minori Uberta e Nane), la Cappella di Sant'Anna ed il fiabesco cortile del Castello. Si prosegue alla volta del Castello di Gropparello, dove è possibile ammirare le suggestive “Gole del Vezzeno”: un percorso alla scoperta di una valle selvaggia che racchiude un grandioso complesso ofiolitico, sul quale gli antichi Celti avevano persino scolpito l'altare sacrificale e migliaia di anni dopo Carlo Magno consentiva al Vescovo di Piacenza Giuliano II di edificare il suo Castrum, l'odierno Castello. Un sentiero ripido che discende tra le forre del torrente, immerso in una vegetazione spontanea di grandissimo interesse botanico. Si può, alla fine della giornata raggiungere l'Abbazia Cistercense di Chiaravalle della Colomba, in Comune di Alseno, dinnanzi alla quale sorge l'ospitale e raffinato Palazzo della Commenda, già dimora padronale quattrocentesca dell'abate commendatario, oggi elegante Hotel. L'indomani si potrà raggiungere, nella pianura quasi sul confine con la provincia di Parma poco oltre Cortemaggiore, il Castello di San Pietro Cerro, fondato nel 1460 da Bartolomeo Barattieri, giureconsulto e ambasciatore alla corte di papa Giulio II. La struttura racchiude trenta sale riccamente arredate, due saloni d'onore, le cucine, le prigioni. Nel sottotetto trova spazio il mim, Museum iIn Motion, collezione di oltre quattrocento opere - quadri, sculture e disegni - di maestri contemporanei, italiani e stranieri, con una sezione dedicata ai pittori di Piacenza. Termineremo il viaggio in Comune di Pontenure, al Castello di Paderna, dominato da un’imponente torre quadrata. Oggi è residenza padronale, con ampia corte agricola all’interno e tutt’attorno diversi ettari di colture biologiche. Il proprietario, Pier Luigi Pettorelli, va fiero delle varietà di frutti antichi, tra cui ben 35 tipi diversi di mele, dalla renetta alla rosa di Caldaro. Chicche della natura di cui ormai rimangono tracce solo nei vecchi manuali di botanica. E a completare il panorama delle rarità, c’è anche il prato stabile secolare di tre ettari, vero e proprio monumento del verde. Appuntamenti da non perdere Agazzano 6° MEETING
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