Presentazione Nel cuore della pianura, equidistante dall'Ongina e dall'Enza, dalla via Emilia e dal Po, sulla sponda occidentale del Taro si adagia San Secondo Parmense. Terra ubertosa e felice, da millenni abitata da genti che profondamente hanno segnato usi e costumi. I sepolcreti dell'età del bronzo, le centuriazioni romane, l'architettura medievale e l'arte rinascimentale - ancora oggi superstiti nella Pieve di San Genesio e nella Rocca dei Rossi - sono le tappe miliari di una storia che poche zone, anche limitrofe, possono vantare. Il popolo di agricoltori si è da sempre ingegnato nella conservazione, nella trasformazione e nella commercializzaione dei prodotti della terra e degli allevamenti, dai cereali al vino, dal formaggio ai salumi. E un salume da San Secondo ha preso il nome, la spalla, della quale si ritrovano le prime citazioni ufficiali nel 1170, domenica 8 di febbraio. Oggi, poco più di cinquemila abitanti, San Secondo difende i suoi prodotti, la sua storia e le sue tradizioni principalmente con due importanti manifestazioni, il Palio delle Contrade, la prima domenica di giugno, e la Fiera della Fortanina e della Spalla di San Secondo, l'ultima domenica di agosto. Con il Palio si vogliono ricordare i grandi festeggiamenti che si tennero, nella primavera del 1523, per la celebrazione delle nozze che unirono, con Pier Maria il giovane e Camilla, il casato dei Rossi alla grande famiglia dei Gonzaga di Mantova, quei Rossi che nella generazione precedente si erano legati, quando Troilo I sposava Bianca Riario, agli Sforza ed ai Medici. La Fiera di Agosto, dal 1957 intitolata alla Fortanina ed alla Spalla di San Secondo, è l'omaggio corale ai tipici prodotti locali. San Secondo ha dato i natali a uomini illustri nelle scienze e nelle arti, nelle lettere e nella musica: lungo sarebbe l'elenco, grosso il rischio di omissioni. Due personaggi, più di tutti, meritano una citazione: Giovan Girolamo de' Rossi (1505-1564), vescovo di Pavia tra il 1530 ed il 1564, governatore di Roma tra il 1551 ed il 1555, letterato, storiografo e poeta, ideatore e committente di tanti affreschi presenti in Rocca; Ferdinando Bernini (1891-1954), il letterato, il latinista, il politico del ventesimo secolo. La Rocca dei Rossi, le sale ricche di suggestioni, di favole e miti, un archivio illustrato allegoria delle vicende e della storia di una famiglia che servì Papi, Imperatori e Re. Vi operarono, tra gli altri, allievi di Raffaello e di Giulio Romano, Cesare Baglione, Francesco Zanguidi detto il Bertoja, Giovan Antonio Paganino, Ercole Procaccini, Orazio Samacchini. Spiccano su tutte la Sala dell'Asino d'Oro, un unicum per la rappresentazione a fresco in 17 riquadri dell'omonimo romanzo di Apuleio; la Sala di Adone per il ricordo dei parenti famosi, racchiusi dentro pseudomichelangioleschi cippi funerari (il governatore di Roma Giovan Girolamo de' Rossi, il duca Federico II Gonzaga, il cardinale di San Giorgio Raffaele Sansoni Riario, il grande condottiero mediceo Giovanni delle Bande Nere); la maestosa e superba Sala delle Gesta Rossiane,da sola mille metri quadrati di affreschi, che celebra, con tredici grandi quadri-arazzo. le eminenti imprese, le onorificenze e le nomine dei più importanti personaggi del casato, dall'insediamento nel parmense nel XII secolo all'arrivo in queste terre dei Farnese, ai quali i Rossi e le altre grandi famiglie parmensi, pur controvoglia, dovettero sottomettersi. Poco distante sulla strada di Fontanellato, si incontra il secentesco Oratorio della Beata del Serraglio con gli affreschi giovanili (1686) di Sebastiano Ricci e Ferdinando Bibiena, in aperta campagna tutta da ammirare è la Pieve di San Genesio, già menzionata nell’XI secolo, il più antico monumento romanico della bassa parmense. Pier Luigi Poldi Allaj
I Rossi di San Secondo
tra Medioevo e Rinascimento IL CASATO DEI ROSSI
I "MONUMENTI"
La Rocca dei Rossi di San Secondo IERI E OGGI Richiesta di registrazione IGP della Spalla di San Secondo
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