LETTERE - Libro I - 100
Barbara Pallavicini Rangone è figlia di Rolando Pallavicini, signore di Roccabianca, località distante una decina di chilometri da San Secondo e nel XV secolo territorio rossiano. Aveva sposato il conte modenese Lodovico Rangone, uomo d'arme, fratello del più famoso Guido. Da notare che i rapporti tra Piretro Aretino e Lodovico Rangone non sono stati sempre ottimi, al punto che lo scrittore nel "Pronostico del '34" (XIII, 2) rinfocola la diceria che gli attribuisce l'assassinio del suocero. Il Rangone viene invece lodato, oltre che nell'epistolario, anche ne "Le carte parlanti".
A la signora Barbara Rangona
Da le gentili madonne non possono venire se non cose gentili e belle. Perciò la veste di dobletto lionato tessuto d'oro, le maniche di velluto pavonazzo ricanate d'argento, e la cuffia di seta verde dorata che vostra signoria mi ha fatto presentare, son gentilissime e bellissime, e ne goderà per amor di lei Perina, sposa d'un giovane mio creato, non manco adorna di grazia, di costumi e di vertù che se fusse allevata in paradiso. La quale ho in luogo di figliuola, anzi l'ho per figlia propria, e la tengo per guardia de la tarda vecchiezza, il cui male è irremediabile. Ma credete voi, signora, ch'io sia così villano che non vi restituisca cortesia per cortesia? Ben trovarò io modo di darvi un cambio, che se non sarà trapunto in drappi, sarà scritto in carta col suo nome dentro. Io ne son tenuto senza gli oblighi dei doni, ché ben si sa di che qualità è il vostro valore e la mia affezione. Intanto a lei e al conte Lodovico, suo consorte e mio signore, mi raccomando.
Di Vinezia, il primo di marzo 1537.
Pietro Aretino
Ritorna all'indice dell'epistolario