LETTERE - Libro II - 324

 

Uomo d'armi della nobile famiglia veneziana.

 

Al capitan Marcello

Non potevano le strenue qualità d'un soldato generoso e d'un gentiluomo magnifico come voi, aspettare da uno eroe immortale e da un re magnanimo simile al cristianissimo, se non grate dimostrazioni e certe speranze. Ecco, le lettre scrittevi da sua maestà non pur fan fede di che maniera gli sien note l’opere che per lui han fatto nel passato le armi di voi, ma in qual modo pensa che abbino a fare ne lo avenire. Sì che potete andarne altero non che contentarneve, con ciò sia che è di somma felicità la virtù di coloro che si veggono riservare ne la mente dei gran principi; onde la virtù che ciò causa radoppia talmente l’animo che  a pena lascia capire il core nel petto. E ciò si vede in voi, che ardete tutto nel desiderio di servirlo e di sodisfarlo con la medesima sollecitudine, con la istessa fede e con la propria prudenzia che la esperta vostra signoria ha sempre dimostro nei carichi datele da questo serenissimo stato. 

Di Vinezia, il 10 di marzo 1542.

Pietro Aretino

 

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