HISTORIE DEI SIG.RI ROSSI
DIPINTE NELLA SALA DI SANSECONDO
(Manoscritto Parmense 569, Biblioteca Palatina di Parma)

A cura di Pier Luigi Poldi Allaj

Le tredici scene delle "Gesta Rossiane", volute da Troilo II Rossi nella seconda metà del Cinquecento, rappresentano altrettanti episodi eminenti nella storia dell'illustre casato parmense a partire dal XII secolo per giungere sino al tempo di Pier Maria III, padre del committente. Quasi contemporaneamente agli affreschi fu elaborata una descrizione in versi delle scene, le "Historie della Sala di San Secondo". Le tredici ottave, accompagnate da un riassunto in prosa, quantunque storicamente non completamente corrette ed anche contenenti significativi svarioni, avevano e hanno la funzione di permettere una corretta comprensione dei fatti e vanno considerate come parte integrante del ciclo.

Si è voluto con questa pagina proporre ad un più vasto pubblico la possibilità di integrare la visione delle singole scene con la lettura della nota esplicativa e dell'ottava corrispondente.

Quanti poi vorranno venire a vedere di persona in Rocca San Secondo la Sala delle Gesta Rossiane tengano presente che la serie degli episodi inizia con il quadro sulla destra del camino, per proseguire sulle pareti in senso orario e  concludersi con la tredicesima e ultima, affrescata sulla volta della sala.




Prima Histor. - 1199 - Orlando il Vecchio con un giusto essercito libera Borgosandonino dall'assedio postovi da Piacentini.

 

Capo de' Parmigiani il vecchio Orlando
Che di valor fù un nuovo Paladino, 
Esce di Parma con sue genti quando 
Intorno stava à Borgo San Donino, 
Lui da ogni parte ogn'hora assediando 
L'essercito nemico Placentino:
A soccorrer và lui, e fuor d'impaccio 
Tosto lo cava co 'l suo forte braccio.


2a Hist. - 1247 - Il medesimo Orlando, e Bernardo suo fratello con Guido Lupo, e Gherardo da Correggio con la gente del Legato del Papa combatte e vince sul Taro la parte dell'Imperio e libera da Federico secondo la città di Parma, restituendola, a divozione della Chiesa, in libertà.

 

Il  medesimo Orlando, e suo fratello 
Bernardo, con le genti de! legato
Del Papa fer su 'l  Taro un  tal macello 
Del campo Imperial, che superato 
Fù dal valor di questi, chiaro, e bello, 
E resa della Chiesa al primo stato 
L'afflitta Parma, quella liberando 
Da Federico e 'n libertà tornando.


3a Hist. - 1248 - Giacopo e Ugolino fratelli, figlioli di Bernardo, dopo la morte del padre, uscendo di Parma per tempo di notte con le genti sue, del suddetto legato, e di Azzo da Este, assaliscono, prendono e finalmente abbruciano Vittoria, città di Federico Imperadore, fabricata per assediar Parma, havendo messo in fuga detto Federico, Henrico suo figliolo, Ubertino Pallavicino, Ezelino e Alberto da Romano con torli la corona, il scettro, una tavola d'argento e d'oro e altre ricche spoglie e gli cavalli da guerra e gli camelli d'esso inperadore.

 

Iacomo, et Ugolin fratelli, e figli
Di Bernardo già morto, con le genti
Del Papa, et d'Azzo fan, ch 'al fin si pigli
Di notte, et che s'abbruci in fuochi ardenti
Vittoria. Federigo da gl'artigli
Di un'Aquila salvato, mà gli argenti,
E gli ori persi, il Scettro e la Corona,
De la sua Imperiale alta persona.


4a Hist. - 1289 - Ugolino secondo insieme con Americo di Narbona, Capitano del Popolo, essendo Podestà in Fiorenza, mena l'essercito de' Guelfi Fiorentini, Sanesi, Pratesi, Lucchesi, Valtevanni e Pistoiesi contra gli Aretini, e fuorusciti di Fiorenza, e gli rompe a Campaldino nel Contado Aretino con morte di 3 mila de' nemici e 2 mila fatti prigione e mandati a Fiorenza e dopo aver preso e distrutto sino a 42 Castella del Contado d'Arezzo tornando vittorioso a Fiorenza e incontrato dal popolo e con trionfo ricevuto sotto un baldacchino d'oro, facendosi strascinar'innanzi l'insegne de' nemici e l'elmo e lo scudo di Guido di Pietramala Vescovo e Signore d'Arezzo.

 

Il secondo Ugolin con Americo
Del Popol Capitano, e suoi soldati
Di Toscana esce, e assalta lo nemico
Campo di Guido, forte per gli irati
Gibellini, e si 'l vínce e fa mendico
Che con quaranta due castelli equati
Al suolo, ond'egli torna, e si l'honora
Che sotto panni d'or l'accoglie Flora.


5a Hist. - 1325 - Orlando, eletto Generale dal Legato in Lombardia di Papa Giovanni XXII, assedia Borgo Sandonino con 3 mila cavalli e 10 mila fanti, quel luogo era tenuto da Azzo Visconte e fa un forte fra Venzola e Bionda fiumi.

 

Un altro Orlando eletto generale
Dal legato del Papa in Lombardia
Pon con Cavalli, e fanti, assedio tale
A Borgo San Donin, che frà la via
Di Bionda e di Venzuola fiumi vole
Ergere un forte tal, che gelosia
Rende al nemico, ch'era Azzo Visconte,
Onde gli mostra ogn'hor l'ardita fronte.


6a Hist. - 1332 - Pietro, Orlando e Marsilio fratelli sono da Ludovico Imperadore investiti de' feudi di Parmigiana.

 

Pietro, Orlando, e Marsilio riverenti
Prendon dnl Rè Gíoanni possessore
De i feudi in Parmigiana, e de!le genti
Soggette à quelli, il carico, e l'honore.
Gli dà l'investitura e son presenti
Più Prencipi, il Consiglio, e lo scrittore
Gli legge i bei reali Privilegi
Pieni di grazie e ornati d'altri fregi.


7a Hist. - 1333 - Marsilio suddetto, havendo il Re Giovanni cacciato fuori da Lucca Amerigo figliolo di Castruccio Castracani che n'era Signore, compra dal detto Re Giovanni la detta città per 35 mila fiorini e ne viene chiamato Vicario.

 

Compra Marsilio Rossi da Gioanni,
Rè di Boemia, Luca, a Castracani
Tolta dal Rè per forza con lor danni,
La qual comprata e posta a le sue mani
Con molta d'Americo pena, e affanni
Da bassi, da mediocri, e da soprani
De l'antica Città de lo suo stato
é per Signor e ver Patron chiamato.


8a Hist. - 1336 - Pietro nel Senato di Venetia raccolto da Francesco Dandolo all'hora Doge, presso al quale erano tutti i Senatori di tutti gli ordini e gli Ambasciatori di Re Giovanni, dei Fiorentini, di Obizo d'Este e de' Bolognesi e creato Generale della Lega contra Mastino della Scala.

 

Di Vinegia il gran Duge nel Ducino
Tempio sedendo co 'l Senato crea
General della lega, ch'à Mastino
Da la Scala contrasto all'hor facea
Pietro de' Rossi, che si vede chino
Accettato il baston, ch'in man tenea
Il Duge, à lui promette di scacciare
Di San Marco i nemici in terra, e 'n mare.


9a Hist. - 1336 - Marsilio con Orlando suo fratello, generale dei Fiorentini, combatte con le genti di Mastino della Scala al Cerulio in Toscana, le rompe e torna vittorioso in Fiorenza, menandone prigione il luogotenente di detto Mastino e strascinandosi dietro gli stendardi di esso.

 

Marsilio co 'l fratel fatta la massa
D'arditi fiorentini, de' quali era
Generale, al Ceruglio il Campo passa
Di Mastin daIla Scala à la frontera
Combatte seco, il vince, e s'il fracassa,
Ch 'à Firenza ne mena in bella schiera,
Fatti prigioni, il suo luogotenente,
Gli alfieri, e i principali di sua gente.


10a Hist. - 1470 - Pietro Maria il Vecchio, ritornando dalla soggiocatione de' Castelli di Parmigiana che occupati all'hora da varie persone infestavano Parma e havendoli sottoposti alla città, viene incontrato da Cittadini e dal Popol con suoni e rami d'oliva e d'alloro e contro liete grida salutato padre della patria e auttor della loro libertà.

 

Havendo soggiogati li Castelli
Da diversi occupati in Parmigiana
Ch'eran nemici à Parma, eran rubelli,
Del vecchio Pier Maria la forza humana
Li torna lieto à Parma, che con belli
Trionfi al suon d'ogni tromba, e campana
L'incontra, accoglie, e 'l chiama in belle squadre
Di pace auttor e della Patria Padre.


11a Hist. - 1487 - Guido figliuolo di Pietro Maria, nella giornata tra venetiani, e l'imperatore Sigismondo a Rovereto, abbandonando li Venetiani il Campo, anzi essendo molti in fuga, egli solo con poca compagnia di cavalli animosamente dà ne gli Imperiali e scorendo due o tre volte con furore le loro squadre, li mette in fuga presso il fiume Adige.

 

Fan Venetiani una crudel giornata
A Rovereto con l'Imperatore
Sigismondo, et à lor la fuga è data
Da Imperiali. Guido, ch'era il fiore
All'hor de' Rossi, dà con fronte irata
Con poca gente contra il vincitore,
E così 'l vince, e rompe, che San Marco
Assicura da danni, morti, e incarco.


12a Hist. - 1503 - Filippo, figliolo di Guido, gran Consigliere di Massimigliano Imperdore, havendo esso Imperatore assediato Padova, lo consiglia e discorre seco sopra le cose di quella guerra.

 

Stando con padiglion, trabacche e tende
L'Imperatore Sigismondo intorno
A Padoa, da Filippo Rossi prende
Consiglio come possa haverla un giorno.
Filippo à Sigismondo mostra, e rende
Ragion, che prender lei, nè farle scorno,
Non potrà mai, se non con longo assedio,
Che importarà gran spesa, e molto tedio.


13a Hist. - 1542 - Pietro Maria il giovane dal Re Francesco alla presenza di tutta la fraternità dei Cavaglieri dell'ordine, e con l'assistenza del Contestabile, come in simili occorrenze s'usa, è fatto Cavagliero dell'ordine, e Generale d'Italiani.

 

Fà 'l Rè Francesco il giovine, et il vero
Del sangue Rosso honor, Pietro Maria
Del suo bell'ordin Regio Cavagliero,
Havendo General lui fatto pria
De i fanti ltagliani nel suo Impero,
A la presenza d'alta Baronia
Onde li pon al col la gran Catena
D'alto valor contesta e d'honor piena.